giovedì 28 giugno 2012

La Spagna c'è,e vola in finale

PORTOGALLO-SPAGNA 2-4 d.c.r. Pepe, Nani- Iniesta, Piqué, Ramos, Fabregas

PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio , Joao Pereira , Bruno Alves , Pepe , Fabio Coentrao ,Meireles (112′ Varela ), Veloso (106′ Custodio ), Moutinho , Cristiano Ronaldo , Hugo Almeida (81′ Nelson Oliveira ), Nani .A disp: Eduardo, Beto, Ricardo Costa, Rolando, Miguel Lopes, Quaresma, Ruben Micael, Hugo Viana, Varela. All: Paulo Bento
SPAGNA (4-3-3): Casillas ; Jordi Alba, Sergio Ramos, Piqué , Arbeloa; Xavi (87′ Pedro), Xabi Alonso, Busquets , David Silva (60′ Jesus Navas), Negredo (54′ Fabregas), Iniesta.
A disp:Victor Valdes, Reina, Juanfran, Raul Albiol, Javi Martinez, Cazorla, Mata, Llorente, Fernando Torres.All.Del Bosque
Ammoniti:Sergio Ramos, Busquets, Arbeloa, Xabi Alonso (S), Coentrao, Pepe, Joao Pereira, Bruno Alves, Veloso (P)
Arbitro: Cüneyt Çakir (TUR).
Stadio: Donbass Arena


Il nostro Europeo può finire come è cominciato. Contro la Spagna, che nella notte di Donetsk ha salvato la buccia ai rigori contro il Portogallo. San Casillas ha tenuto in piedi le Furie dopo l’errore iniziale di Alonso e alla fine la traversa di Alves ha ucciso il sogno di Cristiano Ronaldo, che nemmeno ha avuto modo di avvicinarsi al dischetto. Il verdetto è giusto, tutto sommato. Ma la Spagna è in riserva. Domenica non le sarà facile difendere il titolo.
La partita era cominciata con una sorpresa. Firmata Del Bosque. Tra Fabregas, Torres e Pedro, per l’attacco il ct delle Furie aveva scelto…Negredo, sceso in campo per appena due minuti nelle quattro partite precedenti. Una soluzione che più che altro serviva ad indicare il grande handicap della Spagna euroiridata: l’assenza per infortunio di David Villa ha tolto ai campioni l’uomo ideale, il killer perfetto, il terminale offensivo micidiale.
La mossa si è rivelata un flop: per quasi un’ora il povero Negredo ha recitato la parte de turista per caso, non somigliava a un giocatore ma a Jerry Calà magro. Tanto che a lungo nei paraggi di Patricio, il portiere lusitano, l’iberico più pericoloso è stato Arbeloa. Uno che di professione fa il terzino.
Invece Ronaldo ce l’ha il Portogallo e la straripante condizione del Fenomeno sin dall’inizio ha conferito ai compagni una baldanzosa consapevolezza: alè, ce la possiamo giocare, a viso aperto. Così si è visto un primo tempo che era sì una somma di filosofie contrapposte (la Spagna è un gruppo, i lusitani sono l’Asso più il contorno) ma anche uno show noiosamente equilibrato. In breve: una lagna pazzesca. Iniesta ha avuto un paio di colpi da maestro, ma Patricio non si è sporcato i guantoni e dall’altra parte nemmeno Casillas ha fatto gli straordinari.
Alla distanza, poi, le Furie hanno preso il sopravvento, ma al netto di una clamorosa occasione sprecata da Iniesta nel primo tempo supplementare hanno creato pochino. Così, sono stati i rigori a scegliere la finalista numero uno di Euro2012.                    

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