martedì 3 luglio 2012

CHIUDIAMO I BATTENTI...

Finiti gli Europei, finisce anche l’avventura di questo blog. Dopo 45 articoli e 1640 visite, questo blog chiude i battenti.
Blog che era partito con i presupposti di un ritrovo collettivo, dove ognuno aveva libertà di espressione e dove chiunque poteva dire la sua scrivendo con la massima libertà. Una sorta di "bar dello sport sul web" aperto a tutti. Così non è stato ma pazienza, non sempre le cose vanno come vorremmo.
Per quanto mi riguarda potrete continuare a leggermi su De Rerum Calciorum (sempre che non decida anche lì di chiudere bottega…) e con ogni probabilità ritroverete lì anche il mio prezioso collaboratore Marco. Reclutato in extremis, completamente all’oscuro di dinamiche di blog, zero esperienze scrittorie, devo ammettere che se l’è cavata egregiamente e nel finale ha sfornato un paio di articoli che mi hanno colpito favorevolmente.
Un saluto e un augurio di buona estate a tutti quelli che in questi mesi ci hanno seguito e letto. A presto.

lunedì 2 luglio 2012

Il sogno si è affranto

  
SPAGNA-ITALIA 4-0, 13′ Silva, 39′ Jordi Alba , 37′ Torres, 41′ Mata
Spagna (4-3-3): Casillas, Aberloa, Ramos, Piquè, Jordi Alba, Busquets, Xabi Alonso,Xavi, Fabregas (29′ Torres), Iniesta (39′ st Mata), Silva (14′st Pedro) Ct Del Bosque   
Italia (4-3-1-2): Buffon, Abate, Bonucci, Barzagli, Chiellini (20′ Balzaretti), De Rossi, Marchisio, Pirlo, Montolivo (12′ st Thiago Motta), Cassano (1′st Di Natale), Balotelli. CT Prandelli 
Arbitro: Proenca 
Ammoniti: Piquè,Barzagli
STADIO: Stadion NSK Olimpiyskiy


Tutto confermato nelle formazioni che scendono in campo: Prandelli conferma il 4-3-1-2 con gli undici che hanno trebbiato la Germania, mentre Del Bosque lascia Fabregas al centro dell'attacco, rinunciando al delantero vero. La Spagna parte meglio, sicura delle proprie possibilità; per l'Italia l'impaccio di chi si è imbucato alla festa sembra farla da padrone, nelle prime battute. Il primo tiro è comunque dei nostri, con Pirlo che al 3' svirgola la battuta da fuori area. Al 7' la prima occasione spagnola: sul corner da destra Sergio Ramos sovrasta Chiellini ma incorna alto. Al 10' la Spagna nel suo marchio di fabbrica: la combinazione rapida Busquets-Xavi libera Fabregas per la battuta al limite, ma il destro esce sballato e si perde in tribuna. Al 14', la Roja passa, legittimando la supremazia del primo quarto di gara. Iniesta lancia Fabregas sulla destra, Cesc brucia sullo scatto Chiellini e riesce a crossare prima della riga bianca: Silva, libero al centro dell'area, insacca in torsione aerea, con la nostra difesa colpevolmente fuori asse. al 16' una punizione di Pirlo deviata frutta solo un corner: la posizione per intenderci era quella del gol contro la Croazia. Al 17' deve uscire Chiellini, per il riacutizzarsi di quello stiramento malandrino che ne aveva messo in dubbio la presenza: dentro Balzaretti. Tuttavia i ragazzi sembrano assorbire bene la botta: al 18' Pirlo aziona Balzaretti che centra da sinistra un pallone insidioso, che Ramos alza provvidenzialmente in corner anticipando l'accorrente Cassano. Segue qualche minuto di equilibrio, poi al 27' De Rossi galoppa palla al piede ed arma la corsa di Balzaretti: Casillas allunga i tentacoli ed anticipa Balotelli, già pronto all'incornata. 28': De Rossi apre per Cassano, che da sinistra elude la scivolata di Arbeloa con un finta e calcia centralmente col destro. Sarà ancora Fantantonio a battere un colpo: al 33' la sua sventola secca da fuori area trova la pronta riposta di Casillas in tuffo. Al 38' ci prova Balotelli, sin lì braccato come un leone allo zoo: Montolivo offre la sponda che Mario manda in orbita calciando troppo forte di collo. Al 41' il maledetto raddoppio: Silva tocca di testa per Iniesta, che trotterella sino alla nostra trequarti e trova un corridoio perfetto per lo scatto del terzino Jordi Alba, che di interno sinistro infila l'uscita di Buffon. Visibilmente più stanchi i nostri, bloccato Pirlo, lo svantaggio per noi è meritato sin qui (magari non doppio). Manchiamo un po' in attacco: vedremo se Prandelli cambierà qualcosa, Thiago Motta e Di Natale si stanno già scaldando.
Al rientro dagli spogliatoi Prandelli getta nella mischia Totò Di Natale, unico uomo al mondo capace di perforare la retroguardia spagnola. L'attaccante dell'Udinese prende il posto di Cassano, la cui scarsa autonomia è ulteriormente fiaccata da un problema al ginocchio. La mossa a metà tra il superstizioso ed il disperato, prova a dare una scossa e pungolare l'orgoglio azzurro avvilito dal doppio svantaggio. La scossa sembra portarla proprio l'attaccante napoletano che, ad un minuto dal rientro in campo, gira alto il bel suggerimento di Balzaretti. L'azione si rivela in realtà un semplice fuoco di paglia, perché per trovare la rete delle speranze, gli azzurri si sbilanciano sempre di più e contro una Spagna così brillante e sul pezzo, è un privilegio che non ci si può concedere. Fabregas suona la sveglia con uno slalom gigante ben disinnescato dalla manona di Buffon (47'). Poi arriva l'ultimo squillo azzurro. Al 50' Montolivo pesca con il terzo occhio Di Natale. Casillas chiude benissimo lo specchio e si ripete anche sul secondo tentativo del bomber friulano che prova un improbabile pallonetto. Prandelli osa l'ultimo cambio ed inserirsce Thiago Motta; la partita dell'italo brasiliano dura però cinque minuti, giusto il tempo di provare uno scatto ed accusare un problema muscolare. Senza cambi e costretta a giocare con l'uomo in meno, l'impresa dell'Italia diventa ancora più proibitiva. La Spagna non molla più il pallone e fa sfoggio del suo fantastico palleggio. Nella mezz'ora di agonia che divide gli azzurri dal triplice fischio finale, le buone notizie arrivano dall'uomo che non ti aspetti: Balotelli. SuperMario lotta e sgomita nella propria metà campo, mostrando la ferrea volontà di chi non vuole arrendersi nemmeno di fronte all'evidenza. Le furie rosse, dal canto loro, non sembrano voler affondare e Del Bosque si agita in panchina, temendo non si sa quale congiuntura astrale. Se i titolari della Spagna non affondano il colpo però, stessa clemenza non ce l'hanno le riserve. Del Bosque lancia infatti nella mischia prima Torres e poi Mata che prima del triplice fischio finale, trovano il tempo per timbrare entrambi il cartellino. Apre il Nino che all'83esimo raccoglie lo splendido filtrante di Xavi e con il piattone inchioda Buffon; chiude l'attaccante del Chelsea, lesto nello sfruttare l'ottimo lavoro di Torres e depositare nella porta sguarnita la rete del definitivo 4-0. Il triplice fischio di Proenca arriva allora come una benedizione e chiude una partita senza storia, nella quale Davide non sconfigge Golia. I pronostici vengono rispettati nell'ultimo atto e, forse, proprio per questo, il cammino degli azzurri diventa ancora più bello.
 Dobbiamo ripartire a testa alta, a giugno 2013 giocheremo la Confederations Cup speriamo di fare bene perche poi l’anno dopo ci sarà il mondiale.

domenica 1 luglio 2012

RESA ITALIA, L'EUROPEO PARLA ANCORA SPAGNOLO

Europei 2012 - Finale
SPAGNA-ITALIA 4-0
14’ Silva – 41’ Jordi Alba - 84’ Fernando Torres – 88’ Mata

SPAGNA (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Piqué, Ramos, Jordi Alba; Busquets, Xavi, Xabi Alonso; Silva (dal 13’ s.t. Pedro), Fabregas (dal 30’ s.t. Fernando Torres), Iniesta (dal 41’ s.t. Mata). (Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Navas, Llorente, Negredo).
All.Del Bosque.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini (dal 21’ p.t. Balzaretti); Marchisio, Pirlo, De Rossi; Montolivo (dall’11’ s.t. Thiago Motta); Balotelli, Cassano (dal 1’ s.t. Di Natale). (De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Maggio, Nocerino, Giaccherini, Diamanti, Borini, Giovinco).
All. Prandelli.
ARBITRO: Proenca (Por).

L’Europeo rimane un sogno. L’Italia crolla contro la Spagna dopo una gara dominata dalle Furie Rosse. Già dall’avvio si vede che è un’altra Spagna e che soprattutto è un’altra Italia. La squadra di Del Bosque domina in mezzo al campo e dopo un quarto d’ora va in vantaggio con Silva dopo una bella azione di Fabregas e un mezzo disastro di Chiellini. L’Italia abbozza una reazione e sembra che possa reagire ma prima dell’intervallo Jordi Alba si infila nella nostra difesa come un coltello caldo nel burro e trafigge Buffon per il 2-0.
Nella ripresa Di Natale per Cassano. E’ da inizio Europeo che sto invocando la coppia d’attacco Balotelli-Di Natale e i fatti mi danno ragione visto che l’attaccante friulano impensierisce Casillas in un paio di occasioni. Al 57esimo Prandelli effettua il terzo cambio (nel primo tempo Chiellini infortunato aveva lasciato il posto a Balzaretti) inserendo Thiago Motta per Montolivo. E dopo una manciata di minuti l’italo-brasiliano si infortuna lasciando la squadra in 10.
La partita di fatto finisce qui anche se nel finale Torres e Mata infilano Buffon appesantendo il risultato.
Finisce 4-0 per la Spagna. Le Furie Rosse si confermano meritatamente campione d’Europa ed entrano nella storia perché per tre volte consecutive trionfano in una competizione per nazionali.
Finora gli spagnoli avevano giocato maluccio e in semifinale contro il Portogallo avrebbero addirittura meritato di andare fuori. Stasera invece hanno giocato “da Spagna” mettendoci in difficoltà e dimostrando tutta la loro superiorità.
Ai nostri ragazzi possiamo rimproverare ben poco. Anzi è da elogiare il fatto che siano arrivati fin qui. Contro la Germania avevamo visto una grande Italia, stasera è stata invece un’Italia deludente in tutti i reparti. Forse le vittorie contro Inghilterra e Germania ci avevano convinto di essere forti ma questa rosa non è ancora una grande squadra. Chellini terzino fa pietà (e anche centrale non è il top), Bonucci e Barzagli centrali tutto sono tranne i nuovi Nesta e Cannavaro, Cassano è stato penoso per un Europeo intero eppure la sua maglia da titolare non è mai stata messa in discussione. Nel complesso però abbiamo un buon gruppo da cui ripartire. Magari con qualche importante innesto. Un difensore centrale (io spero nella definitiva maturazione di Ranocchia), un paio di piedi buoni in mezzo al campo e qualche attaccante di peso là davanti (a onor del vero le punte di peso c’erano ma Prandelli ha preferito lasciarle a casa).
Ma ci sarà tempo e modo per analizzare questa Italia e decidere cosa fare in futuro. Intanto siamo vice-campioni d’Europa. E mi pare un buon punto di partenza. Non credete?

VOGLIAMO L'EUROPA... FORZA AZZURRI !!!

Domenica 1 luglio 2012
Kiev, Stadio Olimpico
FINALE DEI CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO 2012


 VS 

RAGAZZI, PORTATECI SUL TETTO D'EUROPA
FORZA AZZURRI !!!

giovedì 28 giugno 2012

GRANDE ITALIA, BALOTELLI CI PORTA IN FINALE

EUROPEI 2012 – Semifinale
GERMANIA-ITALIA 1-2
20’ Balotelli – 36’ Balotelli – 91 Özil (rig.)

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Boateng (dal 26’ s.t. Muller), Hummels, Badstuber, Lahm; Schweinsteiger, Khedira; Özil, Kroos, Podolski (dal 1’ s.t. Reus); Gomez (dal 1’ s.t. Klose). (Wiese, Zieler, Mertesacker, Howedes, Schmelzer, Gundogan, Schurrle, Bender, Gotze).
All. Löw.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Balzaretti, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, De Rossi; Montolivo (dal 18’ s.t. Thiago Motta); Balotelli (dal 25’ s.t. Di Natale), Cassano (dal 12’ s.t. Diamanti). (De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Giaccherini, Nocerino, Borini, Giovinco).
All. Prandelli.
ARBITRO: Lannoy (Fra).

SIAMO IN FINALE !!! In passato spesso le sfide tra Germania e Italia si sono concluse a nostro favore. E questa sera non ha fatto differenza. Due strepitosi gol di SuperMario Balotelli nel primo tempo hanno affondato la Germania (stasera irriconoscibile) e ci portano dritti dritti a Kiev domenica sera per la finalissima contro la Spagna.
Al 20’ Cassano se ne va sulla sinistra: cross perfetto al centro, Balotelli sovrasta Badstuber e di testa schiaccia in rete sottomisura. Italia in vantaggio: 1-0. Montolivo, sfiora il 2-0. La partita è spettacolare. La Germania reagisce con una bordata Khedira, Buffon si allunga e ci arriva.
E l’Italia raddoppia. Grande lancio lungo di Montolivo, Balotelli elude il fuorigioco e se ne va in contropiede, verso Neuer, che trafigge calciando una "sassata" impressionante, eludendo il recupero di Lahm. 2-0. Poi Mario si toglie la maglietta e mostra i muscoli. Gli costa un’ammonizione. All’intervallo l’Italia è avanti di due reti. Bello, bellissimo.
I tedeschi ripartono arrembanti, furibondi, quasi. Lahm ha la palla buona, ma non replica il gol alla Grecia: calcia in curva. L’Italia soffre, e arretra. Nel finale l’arbitro riapre la gara concedendo un rigore viziato da un fallo iniziale di Klose, per un mani di Balzaretti. Dal dischetto segna Ozil. Ma l’Italia non rischia più: vince e va in finale.
Gli azzurri si confermano bestia nera dei tedeschi: quattro vittorie e quattro pareggi negli otto confronti diretti che contano di più: quelli tra Mondiale ed Europeo. Stavolta la vittoria è arrivata contro pronostico, con due giorni in meno di recupero dai quarti rispetto ai rivali, con una prova superba.
Prova superba soprattutto in attacco, dove finora era mancato qualcosa. Balotelli ha fatto la differenza. Se molti chiedevano il Pallone d’oro per Pirlo per un cucchiaio cosa dovremo chiedere per un Balotelli così che fa reparto da solo e che segna due gol di assoluta potenza.
La Germania, forse anche per merito nostro, è apparsa un’altra rispetto a quella che aveva fin qui vinto e convinto. I teutonici sono sembrati confusi, senza idee, incapaci di reggere il confronto con gli azzurri.
Noi invece abbiamo trovato gol, entusiasmo, cuore, e gioco. La Spagna è avvisata. Ha esordito rischiando molto contro un’Italia “work in progress”. Figuriamoci con questa Italia….

La Spagna c'è,e vola in finale

PORTOGALLO-SPAGNA 2-4 d.c.r. Pepe, Nani- Iniesta, Piqué, Ramos, Fabregas

PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio , Joao Pereira , Bruno Alves , Pepe , Fabio Coentrao ,Meireles (112′ Varela ), Veloso (106′ Custodio ), Moutinho , Cristiano Ronaldo , Hugo Almeida (81′ Nelson Oliveira ), Nani .A disp: Eduardo, Beto, Ricardo Costa, Rolando, Miguel Lopes, Quaresma, Ruben Micael, Hugo Viana, Varela. All: Paulo Bento
SPAGNA (4-3-3): Casillas ; Jordi Alba, Sergio Ramos, Piqué , Arbeloa; Xavi (87′ Pedro), Xabi Alonso, Busquets , David Silva (60′ Jesus Navas), Negredo (54′ Fabregas), Iniesta.
A disp:Victor Valdes, Reina, Juanfran, Raul Albiol, Javi Martinez, Cazorla, Mata, Llorente, Fernando Torres.All.Del Bosque
Ammoniti:Sergio Ramos, Busquets, Arbeloa, Xabi Alonso (S), Coentrao, Pepe, Joao Pereira, Bruno Alves, Veloso (P)
Arbitro: Cüneyt Çakir (TUR).
Stadio: Donbass Arena


Il nostro Europeo può finire come è cominciato. Contro la Spagna, che nella notte di Donetsk ha salvato la buccia ai rigori contro il Portogallo. San Casillas ha tenuto in piedi le Furie dopo l’errore iniziale di Alonso e alla fine la traversa di Alves ha ucciso il sogno di Cristiano Ronaldo, che nemmeno ha avuto modo di avvicinarsi al dischetto. Il verdetto è giusto, tutto sommato. Ma la Spagna è in riserva. Domenica non le sarà facile difendere il titolo.
La partita era cominciata con una sorpresa. Firmata Del Bosque. Tra Fabregas, Torres e Pedro, per l’attacco il ct delle Furie aveva scelto…Negredo, sceso in campo per appena due minuti nelle quattro partite precedenti. Una soluzione che più che altro serviva ad indicare il grande handicap della Spagna euroiridata: l’assenza per infortunio di David Villa ha tolto ai campioni l’uomo ideale, il killer perfetto, il terminale offensivo micidiale.
La mossa si è rivelata un flop: per quasi un’ora il povero Negredo ha recitato la parte de turista per caso, non somigliava a un giocatore ma a Jerry Calà magro. Tanto che a lungo nei paraggi di Patricio, il portiere lusitano, l’iberico più pericoloso è stato Arbeloa. Uno che di professione fa il terzino.
Invece Ronaldo ce l’ha il Portogallo e la straripante condizione del Fenomeno sin dall’inizio ha conferito ai compagni una baldanzosa consapevolezza: alè, ce la possiamo giocare, a viso aperto. Così si è visto un primo tempo che era sì una somma di filosofie contrapposte (la Spagna è un gruppo, i lusitani sono l’Asso più il contorno) ma anche uno show noiosamente equilibrato. In breve: una lagna pazzesca. Iniesta ha avuto un paio di colpi da maestro, ma Patricio non si è sporcato i guantoni e dall’altra parte nemmeno Casillas ha fatto gli straordinari.
Alla distanza, poi, le Furie hanno preso il sopravvento, ma al netto di una clamorosa occasione sprecata da Iniesta nel primo tempo supplementare hanno creato pochino. Così, sono stati i rigori a scegliere la finalista numero uno di Euro2012.                    

martedì 26 giugno 2012

DOMANI VIA ALLE SEMIFINALI


Siamo arrivati al penultimo atto degli Europei 2012. Mercoledi 27 giugno iniziano le semifinali, che si concluderanno la sera seguente e stabiliranno quali saranno le due squadre che si sfideranno nella finalissima di Kiev il primo luglio (la finale di consolazione non c'è). Nei quarti di finale, dopo i 60 gol della prima fase, si sono segnate 9 reti. Abbiamo avuto anche la prima partita terminata 0-0 (arriva alla gara numero 28, un record per tornei a 16 squadre) e la prima conclusione ai calci di rigore. Resta dunque assoluto il primato del 1988, in cui nessuna partita fu prolungata oltre il 120' minuto; ma allora si trattava di un Europeo a 8 squadre, quindi bisogna differenziare. Per l'Inghilterra continua la maledizione dei calci di rigore: per la sesta volta su sei tentativi, gli inglesi perdono ai calci di rigore. A questo punto possiamo parlare di una maledizione, e più passa il tempo più aumentano le componenti psicologiche. Le due semifinali ci propongono sfide interessanti per quelle che sono le rivalità in gioco. Ci sono in campo cinque titoli europei: tre per la Germania (record), uno per Italia e Spagna, il Portogallo delle quattro è l'unica squadra a non aver mai vinto. Altro dato: dei quattro gironi eliminatori, le squadre del gruppo A e quelle del gruppo D sono fuori. Si rischia la finale tra due formazioni già incontratesi nella prima fase, come accaduto nel 2004 tra Portogallo e Grecia.
Il Portogallo, delle quattro formazioni che hanno raggiunto questo punto del torneo, è quella che ha fatto meglio negli ultimi anni: dal 2000, quattro edizioni, è la terza volta che i lusitani sono in semifinale. Una volta hanno raggiunto la finale, nel 2004: giocavano in casa, batterono l'Olanda e andarono a Lisbona a giocarsi il titolo, ma furono battuti dalla Grecia. Nel 2000 invece la Francia spazzò i sogni di finale del Portogallo con un rigore di Zidane proprio alla fine. Contro la Spagna non sarà facile: è il derby della Penisola d'Iberia, che racchiude in sè una rivalità sostanzialmente secolare, e in questo momento le Furie Rosse sono l'avversario più ostico da affrontare: campioni d'Europa nel 2008, campioni del Mondo nel 2010, sono la squadra più forte in assoluto degli ultimi anni. Si sono ripresi con gli interessi tutte le sofferenze passate, con eliminazioni precoci e obiettivi sfumati (dal 1984, anno della finale contro la Francia, la Spagna non aveva mai più raggiunto una semifinale europea fino alla scorsa edizione, e anche ai Mondiali le cose non erano certo andate meglio). Il precedente più recente, anche uno dei pochi nei grandi tornei, è di due anni fa: in Sudafrica la Spagna eliminò il Portogallo agli ottavi, grazie a un gol di David Villa nel finale. Fu una partita sostanzialmente equilibrata. Oggi i lusitani sembrano avere concretezza in più, un Cristiano Ronaldo finalmente decisivo anche con la maglia della nazionale e la consapevolezza nei loro mezzi. La Spagna, per contro, è la stessa squadra che ha iniziato il suo fantastico ciclo nel 2008, con qualche innesto in più (soprattutto Jordi Alba), ma le partite giocate fino a qui non sono state certo brillantissime. Finora è bastato: le Furie Rosse si conoscono a memoria e, anche quando non girano, riescono sempre a cavarsi d'impaccio, una cosa che forse manca alle altre nazionali. Il nostro pronostico dice Spagna, ma è una partita più aperta di quanto sembri.
GERMANIA-ITALIA (VARSAVIA, 28 GIUGNO) - Dici Germania-Italia e ti viene in mente Messico 1970, lo stadio Azteca, quel gol di Rivera che fissò il punteggio sul 4-3 per noi. E' facilmente la partita più emozionante di tutti i tempi: non l'unica, però, che si sia giocata tra due formazioni che ormai hanno fatto della loro rivalità una tradizione. L'Italia, peraltro, spesso e volentieri ne è uscita bene. A parte quella semifinale di Burgnich, Riva, Schnellinger e Gerd Muller, gli azzurri sono risultati indigesti alla Germania in altre due occasioni per noi storiche: nel 1982 furono Rossi, Tardelli e Altobelli a farci impazzire di gioia nella finale del Mundial di Spagna, al Bernabeu. Nel 2006, invece, Grosso e Del Piero negli ultimi minuti violarono un Westfalenstadion incredulo (per la prima volta nella storia, peraltro) e ci portarono in finale, sulla scia del coro di Seven Nation Army che da lì divenne storia e che oggi usano un po' tutti. Altri due precedenti sono finiti in parità: nel 1978, seconda fase in Argentina, un triste 0-0 ci costrinse a fare risultato pieno contro l'Olanda per andare a giocarci la finale, ma fummo sconfitti. Nel 1988, agli Europei casalinghi, la Germania Ovest pareggiò con una maligna punizione di Brehme il gol iniziale di Mancini. L'Italia si è qualificata ai calci di rigore: ha dominato l'Inghilterra, ma ha mostrato una scarsa lucidità sotto porta, e l'assenza di un vero bomber d'area di rigore che butti la palla in rete con regolarità. La Germania, vincente 4-2 sulla Grecia soffrendo anche più del dovuto in avvio di ripresa, ha due giorni in più per riposarsi, e onestamente sembra avere qualcosa in più: gruppo messo insieme da Low dopo il Mondiale del 2006, ancora giovanissimo ma ormai rodato e capace di giocare a occhi chiusi. Certo, capita a volte che Ozil stecchi le partite che contano, che Boateng commetta errori anche gravi, che Schweinsteiger non stia bene; e capita che questo Europeo ricordi in qualche modo la cavalcata trionfale in terra tedesca, non solo perchè c'è ancora la Germania in semifinale. Noi, però, dobbiamo verificare le condizioni di Chiellini e Abate, abbiamo Cassano che non regge ancora i novanta minuti e oggettivamente sul piano tecnico e del gioco paghiamo dazio. Siccome però nel calcio la palla è rotonda, le partite vanno sempre giocate. Diciamo Germania, perchè a freddo è giusto così e perchè c'è un po' di scaramanzia..                                       

domenica 24 giugno 2012

GRANDE ITALIA, PICCOLA INGHILTERRA. SIAMO IN SEMIFINALE !!!


EUROPEI 2012 – Quarti di Finale
INGHILTERRA-ITALIA 2-4 (0-0 d.c.r.)
SEQUENZA RIGORI: Balotelli (I) gol, Gerrard (In) gol, Montolivo (I) fuori, Rooney (In) gol, Pirlo (I) gol, Young (In) traversa, Nocerino (I) gol, Cole (I) parato, Diamanti (I) gol
INGHILTERRA (4-4-2): Hart; Johnson, Terry, Lescott, Cole; Milner (dal 15’ s.t. Walcott), Gerrard, Parker (dal 4’ p.t.s. Henderson), Young; Welbeck (dal 15’ s.t. Carroll), Rooney. (Green, Butland, Kelly, Baines, Jones, Jagielka, Chamberlain, Downing, Defoe). All. Hodgson.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate (dal 46’ s.t. Maggio), Barzagli, Bonucci, Balzaretti; Marchisio, Pirlo, De Rossi (dal 35’ s.t. Nocerino); Montolivo; Balotelli, Cassano (dal 33’ s.t. Diamanti). (De Sanctis, Sirigu, Chiellini, Ogbonna, Giaccherini, Thiago Motta, Borini, Giovinco, Di Natale). All. Prandelli.
ARBITRO: Proença (Por).

E’ semifinale!!! Al termine di 120 minuti di dominio azzurro l’Italia riesce ad avere la meglio sull’Inghilterra solo ai calci di rigore.
Inizio subito elettrizzante. Pronti, via e dopo 3 minuti De Rossi con una sventola da fuori area colpisce il palo. L’Inghilterra risponde al quinto con un tiro che Buffon riesce a sventare. L’Italia va in difficoltà nei primi 15-20 minuti ma poi si riprende e la prima frazione finisce in crescendo con gli azzurri che non sfruttano come dovrebbero un paio di buone occasioni, come quando Balotelli, ben imbeccato da Pirlo, perde l’attimo buono e si anticipare da Terry.
La ripresa riparte sulla stessa falsariga con l’Italia a fare la partita e l’Inghilterra che prova a rendersi pericolosa solo a sprazzi. Ma nei novanta minuti non succede nulla e allora si va ai supplementari.
Nell’extratime prevale la stanchezza e le emozioni affievoliscono. Diamanti colpisce un altro palo al minuto 101, Nocerino segna al 115esimo ma il gol viene giustamente annullato per fuorigioco.
Sono dunque necessari i calci di rigore per decretare la quarta e ultima semifinalista. Balotelli e Gerrard segnano, Montolivo spedisce fuori, Rooney e Pirlo fanno centro, Young colpisce la traversa, Nocerino segna, Ashley Cole si fa parare il rigore da Buffon (no, non sto scherzando, è vero: Buffon ha parato un rigore). Il rigore decisivo per gli azzurri è sui piedi di Diamanti che infila Hart e spedisce l’Italia in semifinale dove ci aspetta la corazzata tedesca (e dove speriamo di non fare la fine della Grecia).
Vittoria meritatissima per gli azzurri che hanno dominato la partita e avrebbero meritato di portare a casa la qualificazione già nei 90 minuti regolamentari.
Ottima la prestazione di Balotelli sicuramente il migliore dei nostri mentre Cassano come al solito fa solo presenza senza dare il suo contributo. Si fa fatica a capire perché Prandelli insista col farlo giocare e non osi un’accoppiata Di Natale-Balotelli, soprattutto alla luce del fatto che là davanti siamo molto leggerini e che non riusciamo a concretizzare tutto ciò che creiamo (anche per questo l’Inghilterra è riuscita a resistere fino al 120esimo minuto).
Giovedì contro la Germania servirà una grande Italia ma questa nazionale sta crescendo partita dopo partita e in semifinale partiamo sfavoriti ma sono sicuro che faremo sudare sette camicie ai tedeschi. O almeno lo spero… FORZA AZZURRI !!!

PS: Annotazione finale per la telecronaca Rai. Pessima, davvero pessima. Non pretendiamo dei Martellini o dei Pizzul ma almeno dei telecronisti al limite della decenza e degli opinionisti che ci capiscano qualcosa. Ha ragione il mio amico, 112 euro (quelli del canone Rai) buttati nel cesso. 

sabato 23 giugno 2012

Olè, Spagna in semifinale

SPAGNA-FRANCIA 2-0,19′  ,90′ Xabi Alonso


Spagna : Casillas , Arbeloa , Piqué , Sergio Ramos , Jordi Alba , Xabi Alonso , Busquets , Iniesta (84′ Cazorla), Xavi , Fabregas (68′ Torres ), Silva , (64′ Pedro ). A dispo: Valdes, Reina, Raul Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Navas, Negredo, Mata, Llorente. All: Del Bosque
Francia : Lloris , Clichy , Rami , Réveillère , Koscielny , Debuchy (64′ Menez ), Cabaye , Malouda (64′ Nasri ), M’Vila (78′ Giroud ), Ribery , Benzema . A dispo: Mandanda, Carrasso, Evra, Valbuena, Matuidi, A.Diarra, Martin, Ben Arfa. All: Blanc
Arbitro: Nicola Rizzoli (Italy)
Ammoniti: Sergio Ramos (S), Cabaye, Menez (F)
Stadio:Donbass Arena

 Troppo forte la Spagna, troppo arrendevole la Francia. A Donetsk la squadra di Del Bosque vince 2-0 e accede alle semifinali dell'Europeo (sfiderà il Portogallo). Migliore in campo Xabi Alonso, autore di una doppietta: primo gol di testa al 19', secondo su rigore al 91'. Ma, al di là del risultato, i campioni del Mondo hanno dominato la gara dal primo all'ultimo minuto, rischiando poco o niente e producendo il minimo sforzo.
Del Bosque rinuncia ancora al centravanti e schiera Fabregas come finto attaccante. Blanc lascia in panchina Menez e Nasri e mette in campo una squadra più coperta rispetto alle ultime uscite. Passano cinque minuti e la Spagna reclama un rigore: Clichy sgambetta Fabregas in area, ma l'arbitro Rizzoli fa segno di proseguire. Le Furie Rosse hanno il gioco in mano e piano piano guadagnano campo. Al 19' arriva il gol del vantaggio. Jordi Alba sulla fascia sinistra supera Debuchy e crossa, in area arriva Xabi Alonso che in perfetta solitudine può colpire di testa: palla sul palo lontano e rete. La Francia prova a reagire, ma non riesce a rendersi pericolosa. L'unico brivido per Casillas è una punizione di Cabaye diretta all'incrocio dei pali, ma il tiro non è molto potente e il portiere para con una mano, senza nemmeno buttarsi. La squadra di Del Bosque non sta a guardare e con Iniesta (servito alla grande da Fabregas) va vicina al raddoppio: decisivo l'intervento di Koscielny, che contrasta il giocatore del Barça al momento del tiro. Si chiude il primo tempo: Spagna con il vento in poppa, Francia troppo brutta per essere vera.
Il secondo tempo comincia come era finito il primo. Possesso palla spagnolo, Francia che prova a velocizzare il gioco in fase di impostazione. Al 15' si vede per la prima volta Ribery: ottimo spunto sulla sinistra e cross, Debuchy a centro area stacca bene ma il suo colpo di testa finisce alto di poco. Dopo due minuti la risposta: taglio splendido di Fabregas, Lloris in uscita bassa gli toglie il pallone dai piedi. Blanc capisce che bisogna cambiare qualcosa: fuori Debuchy e Malouda, dentro Menez e Nasri. Del Bosque richiama in panchina Fabregas e fa entrare Torres. Il copione del match non cambia. All'81' Blanc prova anche la carta Giroud al posto di M'Vila. I francesi non ci credono più. Del Bosque fa anche uscire Iniesta (dentro Cazorla). Prima della fine arriva il raddoppio: Réveillere atterra Pedro in area. Rigore e doppietta per Xabi Alonso. La Spagna vola in semifinale.

venerdì 22 giugno 2012

POKER GERMANIA, LA GRECIA E' SPAZZATA VIA

EUROPEI 2012 – Quarti di Finale
GERMANIA-GRECIA 4-2
39' Lahm – 55’ Samaras – 61’ Khedira – 68’ Klose – 74’ Reus – 89’ Salpingidis

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Boateng, Hummels, Badstuber, Lahm; Khedira, Schweinsteiger; Reus (35' st Goetze), Ozil, Schurrle (22' st Mueller); Klose (35' st Gomez). (Wiese, Zieler, Schmelzer, Howedes, Mertesacker, Gundogan, Bender, Podolski). All. Loew
GRECIA (4-3-2-1): Sifakis; Torosidis, Papadopoulos, Papastathopoulos, Tzavellas (1' st Fotakis); Maniatis, Katsouranis, Makos (27' st Liberopoulos); Ninis (1' st Gekas), Samaras; Salpingidis. (Chalkias, Tzorvas, Malezas, Fortounis, Fetfatzidis, Liberopoulos, Mitroglou). All. Fernando Santos
ARBITRO: Skomina (Slovenia).

Una Germania superlativa si sbarazza senza particolari difficoltà della Grecia che anche stasera conferma di essere una squadra mediocre arrivata ai quarti più per fortuna che per altro. Un match caricato politicamente come non mai. Germania contro Grecia, tedeschi contro ellenici. Due popoli che stanno vivendo un momento storico diametralmente opposto e che, in fondo, non si sono mai amati. C'era un po' di tutto racchiuso nei novanta minuti di Danzica che rappresentavano per un popolo in difficoltà la speranza di una rivincita umiliante.
Il ct Loew sorprende tutti e rivoluziona centrocampo e attacco. Sulla linea dei trequartisti i due esterni saranno Reus e Schurrle (Podolski e Muller vanno in panchina). Il centravanti non sarà il bomber Mario Gomez, ma l’attaccante della Lazio, Miroslav Klose. Ma il prodotto finale non cambia, sono i tedeschi a fare la gara. E al 39esimo vanno meritamente in vantaggio grazie ad un gol del capitano Lahm che al limite dell’area controlla un pallone e fa partire un missile su cui Sifakis può fare ben poco. Germania in vantaggio.
Nella ripresa la Grecia si affaccia in area avversaria e riesce a trovare il gol del pareggio al 55esimo. Lancio per Salpingidis nello spazio, cross in mezzo per Samaras che brucia Boateng e 1-1. Ma l’euforia greca e i timori tedeschi durano poco perché Khedira (grande inserimento centrale e destro al volo su cross di Boateng) riporta in vantaggio la Germania e Klose (colpo di testa su punizione di Ozil con Sifakis a farfalle) e Reus (destro al volo dopo la respinta del portiere greco su Klose) mettono al sicuro il risultato. Il gol allo scadere su rigore di Salpingidis serve solo per il tabellino.
Vittoria rotonda per la Germania in una partita senza storia. Le scelte di Loew sono tanto rischiose quanto positive, Klose, Reus e Schurrle non fanno rimpiangere i vari Muller, Gomez e Podolski, giocando un ottimo calcio grazie anche a un Ozil che ha fatto un lavoro eccelso. Bene anche Khedira e Hummels, quest’ultimo quando è impegnato dagli attaccanti ospiti. Male la Grecia, disastroso il portiere Sifakis, principale colpevole della rete di testa Klose per un’uscita inspiegabile.
Germania dominatrice del gioco e sempre intraprendente, Grecia sulla difensiva e pronta a colpire in contropiede che funziona solo una volta.
La Germania porta meritatamente a casa la qualificazione agli ottavi dove troverà la vincente di Inghilterra-Italia. E il popolo azzurro è già avvisato. Se battiamo gli inglesi dovremo vedercela con Lahm e compagni. E non sarà per niente una passeggiata.

giovedì 21 giugno 2012

CR7,vola in semifinale

    

REPUBBLICA CECA-PORTOGALLO 0-1, 34' Ronaldo (P)

Repubblica Ceca (4-2-3-1): Cech; Gebre Selassie, Kadlec, Sivok, Limbersky; Plasil, Hubschman (41' st Pekhart); Jiracek, Darida (16' st Rezek), Pilar; Baros. A disp.: Lastuvka, Drobny, Suchy, Hubnik, Rajtoral, Necid, Rosicky, Petrzela, Lafata, Kolar. All.: Bilek
Portogallo (4-3-3): Rui Patricio; Joao Pereira, Pepe, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Meireles (43' st Rolando), Veloso, Moutinho; Nani (39' st Custodio), Postiga (40' pt Hugo Almeida), C. Ronaldo. A disp.: Eduardo, Beto, Ricardo Costa, Varela, Miguel Lopes, Nelson Oliveira, Quaresma, Ruben Micael, Hugo Viana. All.: Paulo Bento
Arbitro: Webb (Inghilterra)
Ammoniti: Nani, Veloso (P); Limbersky (R)
Stadio: National Stadium varsavia

E’ il Portogallo di mister Paulo Bento la prima semifinalista di Euro2012. Al “National Stadium Warsav” di Varsavia, i lusitani hanno battuto 1-0 la Repubblica Ceca del CT Bilek grazie ad una rete del fenomenale Cristiano Ronaldo, migliore in campo e trascinatore assoluto dei suoi; per il madridista anche due pali colti. Vittoria più che meritata per i rossoverdi, che hanno creato decisamente di più rispetto ad una Cekia abulica, senza idee e mai pericolosa. Il Portogallo ora aspetta di conoscere il nome di chi tra Spagna e Francia contenderà ai lusitani l’accesso alla finalissima di domenica 1 luglio.
Il tecnico dei cechi Bilek deve rinunciare almeno inizialmente a Rosicky, bloccato da un problema al tallone d’Achille; al suo posto gioca il giovanissimo Darida, mentre per il resto formazione confermata, come quella del Portogallo, che presenta il trio Cristiano Ronaldo, Postiga, Nani. Primi minuti di studio tra le due squadre, con la Cekia che mostra una grande organizzazione di gioco, non rinunciando ad attaccare i lusitani che “sbattono” contro il muro rosso. Match che dopo un quarto d’ora non è ancora decollato, con le due formazioni molto compatte e portieri inoperosi fin qui. Ora è il Portogallo a cercare maggiormente la via del goal, ma le maglie della difesa ceca si chiude quasi sempre alla perfezione, lasciando pochissimi spazi agli avanti di Paulo Bento, con Cristiano Ronaldo che appare in ombra. La prima emozione dell’incontro al 32′: il numero Cristiano Ronaldo si esibisce in una spettacolare rovesciata, palla fuori di non molto e pericolo scampato per la porta della Repubblica Ceca. Il portoghese si ripete dopo un paio di minuti direttamente su calcio di punizione, ma palla ancora fuori con Cech proteso in tuffo. Tegola per il CT Bento che perde Postiga, infortunato, al suo posto Hugo Almeida. Portogallo vicinissimo al goal proprio allo scadere del tempo: stop di petto, giravolta, tiro e palo. L’autore’ Cristiano Ronaldo naturalmente; giocata bellissima per il fuoriclasse lusitano, ma il risultato non si sblocca e squadre che vanno al riposo sullo 0-0.
Seconda frazione che si apre senza cambi su entrambi i fronti. Parte forte il Portogallo: colpo di testa di Hugo Almeida dopo appena 30″, palla alta di poco. Lusitani sfortunatissimi che colgono il secondo palo della serata, ancora con Cristiano Ronaldo che coglie il quarto legno in due partire, stavolta direttamente su calcio di punizione. Cekia stordita dall’arrembaggio degli avversari. Sempre Ronaldo il più pericoloso: scatto in profondità del numero 7 e conclusione sprca di destro, palla fuori di poco e fortino ceco che continua a resistere. Ancora Portogallo al tiro, stavolta con Nani che ci prova con un destro secco dal limite dell’area, ma Cech è attento e respinge coi pugni. Ancora Cech miracoloso al 63′ che dice di no ad una staffilata di Joao Moutinho che stava per infilarsi sotto la traversa. Repubblica Ceca non pervenuta dalle parti di un Rui Patricio inoperoso. Fioccano occasioni per i lusitani: al 74′ Kadlec salva tutto su un tiro a colpo sicuro di Nani che, deviato, termina di pochissimo sulla parte alta della traversa della porta ceca. Ora sono tantissime le opportunità non sfruttate dai rossoverdi. Vantaggio meritatissimo del Portogallo che arriva al 79′ per merito del migliore in campo, Cristiano Ronaldo, che sbuca alle spalle di Gebre Selassie e di testa non lascia scampo a Cech, portando in vantaggio i suoi a pochi minuti dalla fine. Lusitani che volano sulle ali dell’entusiasmo e che vanno vicini al raddoppio poco dopo con Pereira, ma Cech salva ancora una volta i suoi. Repubblica Ceca che si getta in avanti alla ricerca del pareggio, ma i lusitani si difendono bene e mantengono il vantaggio fino alla fine. Fischio finale del signor Webb: il Portogallo è la prima semifinalista di Euro2012.

mercoledì 20 giugno 2012

DA DOMANI VIA AI QUARTI. IL SOGNO CONTINUA PER OTTO

La fase a gironi si è portata via candidate al titolo (Olanda), squadre che hanno mostrato un buon calcio (Russia) e possibili outsider (Ucraina, Croazia, Svezia). Ora sono rimaste in 8 a contendersi il titolo europeo.
Ad iniziare le danze saranno domani sera Repubblica Ceca e Portogallo. Cristiano Ronaldo e compagni sono attesi da una sfida che sulla carta non è proibitiva e che potrebbe regalare loro l’etichetta di outsider. Per quello che si è visto finora i lusitani hanno più di una possibilità di superare il turno. Ma occhi ai cechi che potrebbero anche fare uno scherzetto ai più quotati avversari.
Venerdì toccherà alla Germania che troverà sulla sua strada la Grecia. I tedeschi sono la formazione che ha convinto più di tutti finora e non solo perché è l’unica ad aver fatto bottino pieno nel girone di qualificazione. I teutonici hanno mostrato solidità difensiva, grande pericolosità in attacco e un gioco molto concreto che lascia poco spazio a spettacolo e fronzoli vari. Difornte una Grecia molto compatta come gruppo ma che ha beneficiato più di tutte dell’ausilio della buona sorte.
Dopo i due antipasti arriveranno poi due sfide tutte da seguire. Sabato la Spagna campione d’Europa in carica dovrà affrontare la Francia. Le Furie Rosse sognano il bis europeo per entrare ancora di più nella sotria. I Blues ieri sera hanno disputato una pessima gara contro la Svezia e fatto crollare le proprie quotazioni, ma ogni sfida fa storia a sé (chiedere alla Russia per informazioni) e Spagna-Francia è pur sempre una grande sfida nel panorama calcistico europeo.
Si chiuderà in bellezza domenica con Italia-Inghilterra. Per la nazionale di Prandelli ora si inizia a fare sul serio. Gli azzurri finora hanno deluso. Fatta eccezione per alcuni tratti della sfida d’esordio con la Spagna, non abbiamo visto in questo Europeo un’Italia che ci convincesse e che desse l’idea di poter competere con le altre big europee. Il fatto che una Croazia qualsiasi sia riuscita a fermarci o che contro un’Irlanda molto modesta abbiamo faticato le proverbiali sette camicie per portare a casa il risultato, la dice lunga sulle potenzialità di questa squadra. Per fortuna di fronte avremo un’Inghilterra che non se la passa certo meglio di noi. Anche i britannici finora hanno convinto poco e nella sfida contro l’Ucraina pesa come un macigno quel gol annullato a Devic che avrebbe potuto dare una piega diversa e inaspettata alla sfida.
Si parte domani sera. Sfide da dentro o fuori. E alla fine ne resteranno solo quattro.

martedì 19 giugno 2012

Un Clamoroso sorpasso vale il primo posto.

   
SVEZIA-FRANCIA 2-0, 7' st Ibrahimovic (S), 45' st Larsson (S)“
 Svezia (4-2-3-1) Isaksson; Granqvist, Mellberg, J. Olsson, M. Olsson; Svensson (33'st Holmen), Kallstrom; Larsson, Toivonen (33' st Wernbloom), Bajrami (1'st Wilhemsson); Ibrahimovic. In panchina: Wiland, Hansson, Lustig, Antonsson, Safari, Elm, Elmander, Hysen, Rosenberg. Allenatore: Hamren
Francia (4-3-3) Lloris; Debuchy, Rami, Mexes, Clichy; Nasri (31' st Menez), M'Vila (32' st Giroud), A. Diarra; Ben Arfa (14' st Malouda), Benzema, Ribery. A disposizione: Mandanda, Carrasso, Evra, Reveillere, Koscielny, Cabaye, Valbuena, Matuidi, Martin. Allenatore: Blanc
Stadio: Olympic Stadium di Kiev
Arbitro: Pedro Proença (POR)
Ammoniti: Holmen (S), Mexes (F)


Blanc si presenta con la novità M'Vila play davanti alla difesa, e Ben Arfa nel terzetto avanzato. Nella Svezia c'è Bajrami sulla fascia destra. La gara si presenta subito equilibrata, con la Francia a governare il possesso palla, ma la Svezia pronta a ribadire di rimessa. Gli uomini di Hamren, anche se già fuori, ci tengono a fare bella figura nella loro ultima gara ad Euro 2012. Le prime tre occasioni sono di marca svedese, prima Toivonen di testa al 3', poi Larsson due volte al 4' creano qualche grattacapo a Lloris. La risposta della Francia giunge quattro minuti dopo, Ribery approfitta di un pasticcio della retroguardia scandinava e di sinistro calcia trovando la risposta di Isaksson. Al 10' giunge la più ghiotta occasione per i gialloblu, Toivonen elude l'intervento di Mexes, supera anche Lloris in uscita ma si defila troppo e spedisce il pallone sulla parte esterna del palo. Al 18' è Benzema ad avere un'ottima occasione, dopo un pregevole spunto di Ribery sulla sinistra, ma ciabatta con il sinistro mandando il pallone in curva. E' comunque un'ottima Svezia, brava ad attaccare gli spazi, a sfruttare i suggerimenti di Ibra che si abbassa fino alla trequarti per ispirare gli inserimenti di Toivonen e Larsson.
E così lo stesso Benzema, volenteroso ma poco concreto, è costretto a ripiegare sugli esterni o ad arretrare fino alla trequarti per cercare spazi di manovra e palloni giocabili. Nella ripresa la Svezia si presenta con la novità Wilhemsson al posto di Bajrami, ed è un cambio azzeccato, perché l'ex romanista crea notevoli grattacapi a Debuchy con i suoi tagli verso il centro. Al 5' Benzema ha spazio sulla sinistra, si porta il pallone sul destro e cerca il secondo palo senza riuscire ad inquadrare lo specchio. Due minuti dopo è Svensson a scaldare le mani a Lloris, venti secondi prima dello strepitoso gol di Ibrahimovic: Larsson dalla destra crossa verso il centro, e Ibracadabra in semirovesciata al volo trafigge Lloris. E' la seconda rete in questo Europeo per l'attaccante del Milan, un gol per certi versi simile ma ben più spettacolare del gol segnato ieri da Balotelli.
 E' davvero una gran bella Svezia, che va vicina anche al raddoppio per due volte: prima con Wilhemsson che sfrutta l'assist di Ibra e trova la risposta di Lloris, poi sul successivo corner con Mellberg bravo a girare di destro dal centro dell'area, trovando risposta del portiere del Lione che si supera con uno spettacolare colpo di reni. La Francia è in ginocchio, Blanc corre ai ripari inserendo Malouda per l'evenescente Ben Arfa. Ma mentre la Svezia offre un gioco frutto di azioni corali, i transalpini sembrano affidarsi solo alle giocate estemporanee dei suoi talenti. Nasri cerca gloria dalla distanza al 18' ma la conclusione sibila sul palo. Lo imita M'Vila che elude un avversario e con una sassata chiama Isaksson ad un impegnativo intervento. La Svezia arretra il proprio baricentro chiudendosi con ben nove giocatori dietro la linea del pallone e il solo Ibra ad attendere nella metà campo avversaria. Un atteggiamento che mette in difficoltà ulteriore la Francia costretta a manovre elaborate, e ad un prolisso possesso palla in orizzontale.
Blanc si affida al talento di Menez nell'ultimo quarto d'ora, Hamren risponde con Wernbloom e Holmen. Il fantasista ha subito l'occasione al 35' trovando la respinta di piede di Isaksson. Il portiere svedese viene graziato dalla buonasorte un minuto più tardi con il colpo di testa del neoentrato Giroud (al posto di M'Vila) che sfiora di pochissimo il palo. La Svezia resiste e trova anche il raddoppio in contropiede al 90' con Larsson che ribadisce in rete dopo la traversa colpita da Holmen su cross dello scatenato Wilhemsson che nel recupero sciupa l'occasione del tre a zero facendosi anticipare in uscita da Lloris. Per la Francia una sconfitta amara che nega il derby con i cugini italiani, e consegna ai Blanc i campioni del mondo della Spagna. Per la Svezia una vittoria inutile per la classifica, ma il più dignitoso modo per lasciare questa edizione dei campionati Europei.



                                                      

INGHILTERRA-UCRAINA 1-0 , 48’. Rooney
INGHILTERRA (4-4-1-1): Hart, Johnson, Terry, Lescott, Cole,milner,Gerrard, Parker, Young, Rooney , Welbeck. All: Roy Hodgson
UCRAINA (4-1-2-1-2): Pyatov, Gusev, Rakitskiy, Selin, Khacheridi, Tymoschuk, Yarmolenko, Konoplyanka, Garmash, Milevsky, Devic. All: Oleg Blokhin
Arbitro: Viktor Kassai (Hungary)
Ammoniti: A. Cole, Gerrard , Shevchenko, Rakitskiy, Tymoschuk
Stadio: Donbass Arena


Partita abbastanza deludente nel primo tempo. La solidità di entrambe le squadre non ha infatti permesso attacchi degni di nota, almeno fino al ventesimo minuto. Da segnalare comunque i numerosi errori dei due centrali della difesa inglese, Terry e Lescott rei di essersi fatti beffare più volte dalle punte ucraine, ben imbeccate dal lavoro instancabile di Konoplyanka e Yarmolenko.
Nonostante però il miglior gioco dell'Ucraina, capace di portarsi più volte nell'area di pertinenza britannica con azioni mirate, l'occasione più ghiotta è sicuramente quella capitata ad un Rooney ancora poco incisivo: su cross di Ashley Cole,:lasciato colpevolmente isolato dalla difesa dei padroni di casa, Wayne Rooney non è riuscito a battere di testa il portiere Pyatov, colpendo male il pallone e gettandolo alla sinistra del portiere ucraino. Un risultato di 0-0 che al momento del fischio dell'arbitro accontenta soltanto l'Inghilterra.
Pronti via, l'inizio del secondo tempo mette il serio dubbio agli spettatori che stiano assistendo alla stessa partita vista nella prima frazione. Passano solo 3' minuti dall'inizio del match quando, Wayne Rooney, imbeccato da un cross di Steven Gerrard, insacca con un colpo di testa a porta vuota. Colpevole il portiere Pyatov, che con un errore regala la palla al numero 10 dell'Inghilterra.
Un goal che regala il primo posto agli inglesi, anche grazie alla contemporanea vittoria della Svezia, ai danni della Francia. Da qui a seguire una vero e proprio batti e ribatti tra le due squadre che si affrontano a viso aperto, non escludendosi nessun colpo. Al minuto 61 però, episodio clamoroso che deciderà la partita: su tiro di Devic, ben trovato da Milevskyi, la palla varca la linea bianca ma per il giudice di linea non è goal. La ripetizione farà notare come la palla invece fosse effettivamente entrata in rete .
Grave errore dell'arbitro e dei suoi assistenti che influenzano così sia il risultato del match chee dell'europeo stesso: la rete ucraina avrebbe infatti permesso ai padroni di casa di passare al turno successivo. Neanche l'ingresso di Shevchenko, rimasto seduto in panchina fino al 70°, riesce a rimettere in carreggiata i padroni di casa che attaccano a testa bassa, pur non riuscendo a colpire la difesa inglese. Chiudendosi a riccio, l'Inghilterra porta a casa un risultato molto importante che permette la continuazione dell'avventura in Polonia ed Ucraina.
CLASSIFICA:  INGHILTERRA 7     
                         FRANCIA 4
                         UCRAINA 3
                          SVEZIA 3
  QUARTI DI FINALE: Italia-Inghilterra - Francia-Spagna